L’ Oristanese
Beni benius in sa Provincia de Aristanis (Benvenuti nella Provincia di Oristano).
La Provincia di Oristano, in posizione baricentrica nella nostra Sardegna, si sviluppa tra la costa occidentale e le emergenze montuose dell’interno dell'isola.
Il territorio è ricco di bellezze naturali incontaminate, di siti archeologici e monumenti di fama internazionale, per molto tempo passati inosservati e per questo ancora integri.
La presenza delle risorse ambientali, quali le coste, le zone umide e la varietà degli ambienti e paesaggi naturali fanno di questo territorio uno dei più preziosi angoli della Sardegna. Ne sono un esempio il Sinis, il Montiferru, la Marmilla, il Lago Omodeo, la Planargia, la Piana di Arborea, l’Arci-Grighine e tanti altri luoghi di questa giovane Provincia.
L'incontro di voi graditi visitatori con il nostro territorio ci auguriamo susciti curiosità e attrazione per la peculiarità dei luoghi e dei costumi nella loro semplice autenticità.
IL PATRIMONIO NATURALE: GLI STAGNI, LE COSTE, LE ZONE DELL’INTERNO, L’HABITAT
In prossimità del golfo si estendono stagni costieri, i più noti sono quelli di San Giovanni-Marceddì, S’Ena Arrubia, Santa Giusta, Cabras, Mistras e Sale ‘e Porcus-Is Benas, che con il loro ecosistema rappresentano indubbiamente un sistema di zone umide tra le più importanti d’Europa.
L’Oristanese vanta un patrimonio vegetazionale alquanto diversificato e con qualità singolari; qui si sono sviluppate specie endemiche, uniche al mondo. Il territorio inoltre è conosciuto dal punto di vista zoologico e per il valore naturalistico offerto dalle zone umide, quasi tutti questi habitat sono inseriti nel Trattato internazionale di Ramsar.
Il valore del patrimonio avifaunistico ha trovato conferma anche in recenti studi che hanno messo in luce l’esistenza di ben 150 specie, tra cui quelle rarissime del Cavaliere d’Italia, dell’Airone e del Pollo Sultano che in Italia si riproduce solo in Sardegna.
Le coste vantano bellezze come le spiagge bianche del Sinis e il suo Parco Marino, comprendente l’incontaminata Isola di Mal di Ventre, la spiaggia di quarzo di Is Arutas, il Golfo di Oristano da Capo San Marco a Capo Frasca. L’entoterra con le sue emergenze basaltiche e i piccoli e suggestivi centri interni, è caratterizzato da scenari ancora incontaminati con profumi e colori unici, immutati nel tempo.
ORISTANO - Capoluogo al centro della Provincia
La città fu fondata intorno al 1070, a seguito dell’abbandono della città di Tharros divenuta allora insicura a causa delle incursioni dei saraceni, come pure tutti gli approdi costieri.
Città fiorente sotto il Giudicato di Arborea tra il XIII e il XV secolo, passa al dominio della corona di Spagna per essere poi ceduta, come tutta l’Isola, ai Savoia nel Regno Sardo Piemontese.
Il suo centro storico, all’interno della cinta muraria medioevale, ancora visibile con le Torri di Portixedda e di Mariano II, è ricco di elementi architettonici di grande interesse come la Cattedrale Santa Maria Assunta, i Palazzi del Corso Umberto (noto come via Dritta), l’Antiquarium Arborense con i reperti di Tharros, le numerose Chiese e i Palazzi del Cima che si affacciano nella piazza dedicata ad Eleonora d’Arborea.
Eleonora, Giudicessa del XIV secolo,icona storica della città, promulgò la Carta de Logu, codice civile, penale e rurale di grande modernità legislativa.
Ad Oristano si ripete ogni anno, la domenica e il martedì di Carnevale, "La Sartiglia", suggestiva giostra equestre ricca di costumi ed emozioni che inizia con la vestizione de su Componidori (capo corsa), cavaliere misterioso e affascinante che per tutta la durata della giostra non poggerà i piedi a terra per mantenere i misteriosi poteri.
Su Componidori, poi su Segundu e su Terzu e poi ancora altri cavalieri, lanciati al galoppo e impugnando la spada, tentano di infilzare la stella forata, issata nella Via Duomo. All’abbondanza di stelle infilzate corrisponde in segno propiziatorio, un buon raccolto.
Le pariglie a cavallo con ardite acrobazie chiudono la giostra carnevalesca.
ARBOREA
È il territorio che ci ospita. La sede congressuale si trova ad Arborea e più precisamente ad Ala Birdi, un centro vacanze che ha prestato particolare attenzione al cavallo e alle manifestazioni equestri di richiamo nazionale.
La cittadina di Arborea poco distante, il cui nome originario era Mussolina, fu fondata intorno al 1930 in seguito alla bonifica delle paludi di Sassu che trasformò in pochi anni un ambiente malsano per la malaria, in uno dei più fertili e produttivi. L’economia agro-zootecnica basata su un sistema di cooperative, consente ad Arborea di primeggiare a livello nazionale per la qualità dei prodotti lattiero caseari, dell’ortofrutta e degli allevamenti.
Il pregevole impianto urbano di tipo razionalista si sviluppa attorno alla Piazza Santa Maria Ausiliatrice già Piazza Emanuele III.
SITI ARCHEOLOGICI
LE FESTE, L’ARTIGIANATO, E I PRODOTTI ENOGASTRONOMICI
Le feste tradizionali in Provincia hanno un richiamo internazionale per la loro unicità. Oltre alla Sartiglia di Oristano, Sa Carrela ‘e Nanti di Santulussurgiu, altra festa carnevalesca con spericolate corse a cavallo lungo stradine del centro storico del paese; e ancora S’Ardia a Sant’Antine di Sedilo che si svolge a Luglio per ricordare la vittoria dell’imperatore San Costantino (Antine) su Massenzio nel 312.
In tutto l’Oristanese si svolgono le novene (nove giorni di preparazione alla festa religiosa); si fondano sul cattolicesimo romano e hanno un forte radicamento; così a Cabras, nel santuario di San Salvatore di Sinis, nella prima settimana di settembre si concludono i riti religiosi delle novene con la Corsa degli Scalzi: tantissimi giovani vestiti di bianco portando il Santo in spalla corrono a piedi nudi lungo i percorsi campestri tra Cabras e San Salvatore. La corsa rievoca l’impresa dei giovani che salvarono la statua del Santo dal saccheggio degli invasori saraceni.
La vivacità delle feste e delle sagre paesane oristanesi echeggia nel silenzio della natura, nelle sonorità ritmate delle onde sulle scogliere e sulle spiagge a volte deserte in modo discreto e armonioso.
L’artigianato è vario e ha una produzione che abbraccia diversi settori che traggono origine da tradizioni antichissime.
La tessitura di tappeti e arazzi è fiorente a Mogoro e Samugheo; l’arte della ceramica trova ad Oristano un forte richiamo: la produzione parte dalla tradizione dei maestri ceramisti oristanesi (figoli).
I prodotti degli artigiani orafi di Oristano sono delle vere e proprie opere d’arte; si producono gioielli in filigrana di ottima fattura.
La posizione climatica favorevole di una zona tra le più fertili del Campidano e di quelle interne oristanesi consente di offrire una produzione enogastronomica varia e di qualità. La bottarga di Cabras ottenuta con la salatura e asciugatura delle uova dei cefali e altre specialità marine sono conosciute ovunque.
I primi piatti quali i malloreddus, quelli di carne, il porcetto arrosto, i formaggi pecorini e i tipici prodotti orticoli pieni di profumi e sapori, gli oli d’oliva e i vini completano il panorama di una cucina tradizionale semplice e genuina.